In missione in Francia

Alcuni Dipartimenti del sud ovest della Francia, nell’ultima settimana del 1999 tra Natale e Capodanno venivano colpiti da un uragano che ha travolto nel suo passaggio tutto quello che ha trovato nella sua strada, una delle zone maggiormente colpite è stata quella del dipartimento di Bergerac (Dordogna).

La regione colpita dalla violenza dell’uragano, si trova a circa 150 km da Bordeaux, una zona molto ricca di vegetazione, con alberi secolari, però, povera di risorse idriche: quindi molto a rischio di incendi.
Per evitare che il patrimonio arboreo possa essere distrutto dagli incendi, le autorità locali hanno predisposto un sistema di strade tagliafuoco tra la vegetazione, il loro scopo è quello di bloccare in caso di incendio l’avanzata del fuoco.
La furia del vento ha sradicato migliaia di piante, ostruendo numerose strade, alcuni paesi, dopo quasi 20 giorni dal passaggio dell’uragano erano ancora isolati, e gli abitanti venivano riforniti di cibo e medicinali da elicotteri.
Vista la gravità della situazione, il Governo Francese chiedeva all’Italia di intervenire in soccorso alle popolazioni, il Dipartimento della Protezione Civile ha precettato il 5 gennaio l’Associazione Nazionale Alpini (unica associazione di volontariato a livello nazionale precettata).

Alla richiesta la Sede Nazionale è subito intervenuta inviando, già il 6 gennaio primi sul posto, i volontari dei Nuclei di Protezione Civile del Piemonte e della Liguria, seguiti dopo 10 giorni dai Nuclei delle Sezioni della Lombardia e dell’Emilia Romagna, dal 18 al 27 gennaio dai volontari delle Sezioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Coordinati dal Gen. Maurizio Gorza, tre volontari del Nucleo Sezionale di Protezione Civile: Vittorio Borsoi del Gruppo M.O. Maset, Pietro Cisotto del Gruppo di San Vendemiano e Niro Frassinelli del Gruppo di Ogliano, sono partiti uniti ad altri 80 “boscaioli”, per la zona di intervento; quasi 24 ore per percorrere i 1800 chilometri per raggiungere la località disastrata, accompagnati dal valico di Ventimiglia fino a destino dai Vigili del Fuoco Francesi.

Per le autorità francesi, i nostri volontari erano considerati come “militari della riserva” e sono stati ospitati per il soggiorno in una caserma dell’Esercito Francese.
I Francesi non dispongono di strutture di volontariato come l’Italia, (l’unica struttura esistente in soccorso a popolazioni colpite da calamità sono i vigili del fuoco in congedo), e sono rimasti impressionati dall’alta professionalità per il grande impegno che i nostri volontari hanno dimostrato, cercando di recepire informazioni sul metodo operativo e invieranno alcuni osservatori a Feltre in occasione della esercitazione triveneta del 14, 15 e 16 aprile.
Il compito assegnato ai volontari consisteva nel liberare le strade tagliafuoco dai tronchi degli alberi sradicati dalla furia del vento, i quali pregiudicavano la viabilità e impedivano il soccorso alle popolazioni isolate.

I volontari dell’A.N.A., nonostante la bassa temperatura (sovente sotto lo zero), né tantomeno quando il vento soffiava a quasi 170 chilometri orari non si sono fermati: hanno sempre continuato a lavorate, consapevoli del fatto che quello stavano facendo era vitale per le popolazioni isolate.

Grande motivo di soddisfazione per i partecipanti alla missione scoprire che molti dei residenti della zona sono Italiani, emigranti negli anni 50, che hanno cercato lavoro fuori dai confini nazionali, qualcuno anche della “seconda naja”, in particolare veneti e friulani, i quali hanno espresso ai volontari alpini la loro gratitudine riservandogli una calorosa accoglienza.

I volontari inoltre sono stati gratificati anche dal riconoscimento dei Sindaci dei paesi in cui hanno prestato la loro opera, a sera quando l’oscurità era la campanella del fine lavoro, chiamare casa era indispensabile: sapere che a casa andava tutto bene era la cosa più gratificante, con soddisfazione al momento di pagare il dovuto, il gestore diceva che tutto era pagato e che avevano diritto alla consumazione, in quanto “graditi ospiti” del sindaco locale.
In tutta la missione francese che partiva dal 07.01.2000 e si concludeva il 25.01.2000, sono state liberate 336 chilometri di strade tagliafuoco e tagliati 16200 mc. di legname, in particolare rovere e pino, pari a 400 autotreni.
In occasione della visita del Presidente Nazionale Parazzini al Presidente Ciampi, il Presidente della Repubblica ha comunicato di aver ricevuto i ringraziamenti del Presidente francese, il quale a elogiato gli alpini per la grande professionalità dimostrata.
Il Presidente Ciampi ha chiesto al Parazzini di portare agli alpini che hanno partecipato alla missione i suo personale ringraziamento.